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LA
RIVELAZIONE
di
H. E. Alexander |
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Questarticolo
è tratto dal Capitolo 4 del Libro "LES
FONDAMENTS DE LA FOI" scritto da Hugh E.
Alexander |
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Capitolo 3:
La
rivelazione comunicata agli scrittori sacri e, per mezzo
di essi, agli uomini
1. La
Rivelazione proviene da Dio e non dagli uomini
2. Gli
scrittori sacri sono stati ispirati da Dio e, poi,
hanno parlato perchè "sospinti" da Dio
3. Ogni
Scrittura è divinamente ispirata da Dio
4. Conseguenze
dell'ispirazione divina: origine divina, chiarezza,
potenza
1. La
Rivelazione proviene da Dio e non dagli uomini
Se la rivelazione è
accordata agli uomini per capire il Libro di Dio,
essa deve necessariamente provenire da Colui che
vuole rivelarsi così.
Poiché è Dio che si rivela nella Bibbia, questa
deve emanare dallalto e non di quaggiù.
Essa non
può provenire dal fondo proprio
delluomo: il
cuore è ingannevole più dogni altra
cosa, e insanabilmente maligno (Geremia
17:9).
Essa viene dal di fuori
delluomo e concerne le cose invisibili
alluomo naturale.
Vedete
il caso di Mosè: «Per fede
abbandonò lEgitto, non temendo lira del
re, perche stette costante come vedendo Colui che è
invisibile» (Ebrei 11:27).
Come
spiegare la sua vita con tutte le sue difficoltà
ed errori, le sue lotte e la sua opera che segnò
una svolta della storia?
Come spiegare i
suoi scritti, senza ammettere chegli ebbe
una speciale rivelazione di Dio?
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Così
è di tutti «i
santi uomini di Dio che hanno parlato, essendo
sospinti (trasportati)
dallo Spirito Santo» (2ª Pietro 1: 21).
2. Gli
scrittori sacri sono stati ispirati da Dio e, poi,
hanno parlato perchè "sospinti" da Dio
Cosi, lIddio
invisibile Sè fatto conoscere a tutti gli
scrittori sacri, secondo il piano speciale
chEgli aveva per ognuno di essi.
Lapostolo
Paolo parla del suo messaggio «ricevuto
per rivelazione». «Fratelli
io vi dichiaro che lEvangelo da me
annunziato non è secondo luomo; poiché io
stesso non lho ricevuto né l'ho imparato
da alcun uomo, ma lho ricevuto per
rivelazione di Gesù Cristo» (Galati 1:11,
12).
Un discorso è fatto di parole, perciò
lapostolo Paolo afferma che la nostra fede sesprime
mediante parole, letteralmente
"delle parole ispirate dallo
Spirito Santo" (1ª Corinzi 2:13).
La parola tradotta qui per «discorso»
nel testo originale e «logos»
tradotto altrove «parola».
Ed anche si
legge nella seconda epistola a Timoteo: «Ogni
Scrittura é ispirata da Dio e utile ad insegnare,
a riprendere, a correggere, a educare alla
giustizia, affinché luomo di Dio sia
compiuto, appieno fornito per ogni opera buona» (2ª Tim. 3:16,
17).
Il verbo adoperato qui: «ispirare»
significa «respirare»;
la respirazione,
il soffio di Dio anima tutto quello
chè consegnato nei testi originali
della Bibbia.
[Le Sacre Scritture, in ciò
che concerne i testi originali provengono interamente da
questo soffio di Dio]
Gli scrittori sacri
sono stati sospinti dallo Spirito Santo, come dice
letteralmente lapostolo Pietro (2ª
Pietro 2:21).
Scelti da Dio, controllati da Lui, per ricevere
da Lui i Suoi pensieri e scriverli.
3. Ogni
Scrittura è divinamente ispirata da Dio
Ogni
libro quindi, porta limpronta del carattere,
della personalità e delle esperienze dello
scrittore, senza che le sue infermità abbiano
potuto influire sulla integrità del testo sacro
o indebolirlo.
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Ogni Scrittura è
divinamente ispirata; il
Nuovo Testamento non è «più ispirato» che
lAntico; ma la
rivelazione di Dio nella Bibbia è progressiva.
Iddio svela gradatamente il Suo piano di salvezza
sin da Genesi 3:15.
Questo è
poi manifestato in modo concreto nel Nuovo
Testamento.
La Parola
incarnata, il Figlio di Dio, è Egli stesso
unillustrazione di questa rivelazione
progressiva:
Neonato
perfetto,
Giovane
perfetto,
Uomo
perfetto,
perfetto
in parole,
perfetto
in atti,
per
essere poi perfetto
Sacrificio per il peccato
degli uomini.
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4. Conseguenze
dell'ispirazione divina: origine divina,
chiarezza, potenza
Di conseguenza, la
rivelazione biblica deve dimostrare in primo luogo la
sua provenienza, emanante dallIddio di verità;
e in secondo luogo la sua
chiarezza, esprimendosi in modo che luomo la
possa capire con il soccorso dello Spirito Santo,
come lo disse espressamente il Signore: «Ma
quando sia venuto Lui, lo Spirito della verità, Egli
vi guiderà in tutta la verità, perche non parlerà
di Suo, ma dirà tutto quello che avrà udito e vi
annunzierà le cose avvenire» (Giovanni 16: 13).
Stiamo
attenti di non avere a riguardo delle S.
Scritture un atteggiamento diverso da quello del
nostro Salvatore onnisciente e infallibile: per
Lui esse erano la Parola di Dio.
(Matteo 4:4; 5:18, 19;
15:6, ecc.).
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LIddio vivente
e vero, come Lo presenta Paolo (1ª
Tessalonicesi 1:9), si
rivela in modo preciso e accessibile al cuore
delluomo.
Una religione morta si esprime in lingue morte;
una religione vivente si esprime in modo vivente.
La Parola di
Dio, invece, è vivente e permanente; essa è
eterna, essa è la verità; e, poiché essa
lo è, essa è tutta la
verità e nientaltro
che la verità.
Questa
rivelazione si presenta a noi simile al pruno
ardente:
un libro,
una cosa accessibile, materiale in
apparenza... ma, come
il pruno bruciava con fiamma ardente che
non lo consumava,
così le
pagine della Bibbia, sono incandescenti
del fuoco della Presenza di Dio.
Perciò la
Bibbia, rivelazione divina, infiamma le vite; il
fuoco si propaga, e in certe circostanze, dei
popoli interi sono stati infiammati di santa
fiamma.
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La Bibbia non è un
trattato di storia, ma i fatti storici da essa
riferiti sono veri.
Dio
ne fa una scelta, ispirandoli agli scrittori
sacri, i per insegnarci, ispirarci e avvertirci.
Le cose sono andate proprio come dice la Bibbia,
cominciando dalla caduta delluomo in Eden.
Essa non è un
manuale di «scienze esatte» ma quando parla di
fatti scientifici, essa dice il vero: e la scienza lo
prova sempre di più; che si tratti di storia, di
geologia, di paleontologia, dastronomia, ecc.
Per
esempio, fra il fatto stabilito in Genesi
1:1, la creazione
originale, e il caos di Genesi
1:2,
sinterpone unepoca di durata
indeterminata che sconvolge i ragionamenti
superficiali di molti nemici della Bibbia; essi
pretendono che vi sia disaccordo tra il racconto
della creazione e le ere geologiche.
Cosi
pure nel campo della fisica: quando Dio ha
rivelato a Giobbe le meraviglie della creazione,
gli disse: «Doveri
tu quandIo fondavo la terra"
quando le stelle del mattino cantavano tutte
assieme, e tutti i figli di Dio davano in gridi
di giubilo?»
(Giobbe 38: 4-7).
In queste parole: «Le
stelle cantavano tutte assieme», chi crede
alla onniscienza di Dio, vede un indice del fatto fisico
che la luce è leffetto di vibrazioni.
Esistono delle armonie celesti che le nostre orecchie non
possono percepire.
Le
meraviglie scientifiche della Bibbia sono
innumerevoli
[Questo fa anche
vedere la futilità delle rappresentazioni della
creazione alla quale nessuno ha assistito]
Alla porta
dingresso delle S.
Scritture, che sono il
tempio della rivelazione, si
trova questa iscrizione: «Chi
si accosta a Dio deve credere chEgli è»
(Ebrei 11:6).
Quando
vi entrate con cuore umile e sottomesso,
il
Portiere, lo Spirito Santo,
vi dà
la chiave:
Gesù Cristo.
Allora il tempio vi è aperto e
lo Spirito Santo vi guida nella lettura delle sacre
pagine.
Quando
lavrete finita, voi scoprirete sulla porta
duscita del tempio della rivelazione,
questa scritta:
«Egli è il
rimuneratore di quelli che Lo cercano»
(Ebrei 11:6).
Ma bisogna capir
bene, che la fede si muove in un
dominio, distinto, ove
la ragione decaduta non può entrare,
e capire pure che la ragione
umana si muove in un dominio ove non si ha bisogno
della fede.
Non confondiamoli!
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